Gestione dei Turni del Personale Medico Guardie e Reperibilità
La gestione e l’organizzazione dei turni del personale medico di ospedali, case di cura, istituti clinici, case di riposo, RSA ed altre tipologie di enti del settore sanitario, sia pubblico che privato, presenta caratteristiche peculiari della professione medica, che la distinguono dalle altre tipologie di profili professionali del settore sanitario, gli infermieri e più in generale il personale assistenziale. Vedi matrici turni del personale
In particolare i “turni” dei medici, anche se con diverse modalità dipendenti dalle dimensioni, dai reparti, dalle unità operative, in sintesi dalle specifiche esigenze delle diverse strutture, sono organizzati in funzione delle “guardie” e delle “reperibilità”, o pronte disponibilità.
Per il personale medico dei reparti ospedalieri, ma non solo, ci sono dei servizi essenziali che devono essere garantiti mediante turni di guardia, tipicamente diurne e notturne, che prevedono la presenza del personale nella struttura, e turni di reperibilità, in genere anch’essi diurni e notturni, che garantiscono la disponibilità del Medico in relazione alle eventuali richieste di servizio.
Nelle diverse strutture, esistono chiaramente molteplici modalità organizzative, attraverso le quali vengono garantiti i sopra citati livelli di servizio, tuttavia l’elemento comune a molti “reparti” di Medici, nella loro organizzazione dei turni sta proprio in questa necessità di coprire primariamente le guardie e le reperibilità.
A questi servizi “primari” vengono poi associati gli altri servizi che i Medici devono fornire nei diversi reparti, quali per fare qualche esempio, attività ambulatoriali, di sala operatoria, di ricerca, di assistenza.
L’organizzazione dei turni dei medici cambia molto in relazione ai diversi reparti nei quali i professionisti operano, perché i turni di un pronto soccorso sono diversi da quelli di un reparto di medicina, o da quelli di una struttura di lungo degenza, e quindi le considerazioni di questo articolo hanno un valore generale di riferimento, che va calato nelle realtà delle diverse strutture.
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Spesso i turni vengono gestiti con fogli di excel, più o meno strutturati, dove una volta definite le diverse necessità aziendali, ossia i fabbisogni, vengono poi inserite manualmente le diverse assegnazioni a turno/servizio per i diversi operatori della struttura.
Si parte in genere dalla necessità di coprire i servizi essenziali, appunto le guardie e le reperibilità, quando presenti, e si passa poi agli altri servizi da assegnare.
Nella compilazione di questi fogli di servizio, il medico responsabile si trova quindi di fronte alla necessità di dover coprire i diversi turni, con il personale a disposizione, cercando di trovare la sintesi fra le diverse esigenze, di servizio, di legge, contrattuali, di competenza ed infine anche di tipo personale.
Spesso i turni dei medici, a differenza di quelli degli infermieri, tendono ad essere più “partecipativi”, nel senso che vengono organizzati in un modo meno gerarchico e tengono conto delle particolari capacità, necessità, disponibilità dei singoli professionisti.
Questo aspetto è dovuto a diversi fattori non solo di tipo organizzativo, ma anche, si potrebbe forse dire, storico-culturali, e quindi andrebbe affrontato separatamente per cercare di spiegare l’origine e l’impatto sulla questione turni.
Nella pratica il responsabile, spesso il primario, o il proprio vice, o qualche “volontario” che si prende l’onore di questa gestione, parte da un foglio vuoto dove comincia ad inserire le diverse richieste degli operatori, legate a Ferie, permessi, convegni, ed altre tipologie di limitazioni, e prosegue poi nella compilazione cercando appunto di coprire prima le guardie e poi tutti gli altri servizi.
Nel fare questo, deve tenere presente tutta una serie di aspetti quali, le competenze, le disponibilità, i vincoli di legge, i vincolo organizzativi specifici della propria struttura, le caratteristiche dei diversi operatori, anche a volte le “incompatibilità” fra gli stessi, l’equità nella distribuzione dei turni, un lavoro quindi che spesso risulta particolarmente difficile.
Occorre inoltre avere “memoria” del passato, e quindi nella stesura dei fogli, per lo più mensili, oltre agli aspetti legati alla fine del mese precedente, per l’inizio di quello corrente, bisogna tener conto dello storico delle assegnazioni dei turni per evitare disparità di trattamento, che spesso possono portare ad un clima poco sereno all’interno del reparto.
Per tutte queste ragioni, ed altre legate a più generali questioni di gestione delle risorse umane, le soluzioni software che “aiutano” l’attività di programmazione e gestione dei turni, risultano particolarmente utili, se non indispensabili in alcuni casi, per poter supportare l’attività del Medico, Infermiere, Impiegato o Inserviente a cui è toccato l’ingrato compito della gestione turni.
Questi infatti, non solo si trova costretto a fare un lavoro, che magari quando ha iniziato a studiare Medicina, mai si sarebbe sognato di fare, e per il quale non è previsto alcun corso/esame nell’ordinamento universitario italiano, ma in molti casi viene anche visto dal resto dei colleghi, come un Caporale che agisce in funzione di logiche tutte sue e poco chiare.
Ovviamente questi sono casi limite, ma elementi di questi “impressioni” e sensazioni le ho ritrovate molto spesso, anche se con gradi di intensità diversi, nella realtà osservate.
Molte di queste problematiche potrebbe essere risolte semplicemente attraverso l’introduzione di sistemi informativi strutturati e ideati per la programmazione e gestione dei turni, e attraverso la condivisione delle logiche e dei criteri di strutturazione degli stessi, questo perché l’informatizzazione dei servizi rappresenta la premessa indispensabile, ma da sola non garantisce la risoluzione dei problemi complessi sopra illustrati, senza la necessaria collaborazione e condivisione delle risorse umane coinvolte nei processi.