Riflessioni sulla Griglia di Valutazione EQF (European Qualification Framework)
All’interno del progetto “Progetto - Tools per la competitività: la valutazione delle competenze acquisite" sono state operate delle scelte metodologie e concettuali per garantire adeguatezza dei risultati del progetto alle direttive/obiettivi della Comunità Europea, cercando al tempo stesso di assicurare coerenza e condivisione nell’uso della terminologia, nell’individuazione e applicazione di un metodo che rispetti e rispecchi da un lato scelte coerenti di pensiero/filosofia e dall’altro la realtà professionale, culturale e sociale di riferimento.
Riportiamo alcune riflessioni.
Il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF del 2008) per l'apprendimento permanente nasce da una necessità di rendere spendibili e reperibili e quindi mobilitabili le competenze professionali acquisite/in possesso di soggetto occupato/non occupato, mobilità che è spesso ostacolata dalla difficoltà di comprensione dell’effettivo valore e della spendibilità di una qualifica o di un titolo, e conseguentemente dalla mancanza di univocità.
La soluzione individuata con l’EQF per allineare le diversità e permettere ai vari sistemi e attori (stakeholders) di dialogare tra loro, è adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento, in uscita da un percorso di apprendimento/formazione (learning outcomes – ciò che un discente sa, capisce ed è in grado di fare al termine di un processo di formazione/apprendimento) e sulla dimensione dell’apprendimento permanente (lifelong and lifewide learning), riconoscibili, misurabili e validabili e riconducibili ad una griglia comune di riferimento.
I risultati di apprendimento secondo la Griglia proposta nell’allegato I e II della Raccomandazione sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze.
Ad una lettura approfondita del testo EQF sono sorti alcuni dubbi, probabilmente interpretativi, dovuti ad un uso non sempre corretto della traduzione dalla lingua inglese, che non hanno trovato una risposta univoca e immediata in quanto oggetto di diversa lettura in base alle correnti di pensiero.