Valutare la Formazione con approcci Sistemici e Approcci Stakeholder based
L’approccio sistemico
Sempre considerando come necessario punto di partenza e parametro di confronto il modello gerarchico di Kirkpatrick, un altro approccio alla valutazione, definito “sistemico”, ha cercato di superare definitivamente il problema della semplificazione valutativa e della specificità dei programmi di formazione.
Questo approccio si fonda sulla concezione dell’organizzazione come sistema aperto, costituito da unità funzionali interconnesse e in continuo rapporto tra loro e con il contesto esterno.
In relazione a ciò, gli interventi di formazione e sviluppo dovrebbero abbandonare la specificità ed il particolarismo per abbracciare soluzioni integrate, capaci di apportare un vero cambiamento organizzativo. In questo quadro, la valutazione è concepita come un processo di raccolta sistematica di informazioni valide al fine di individuare i cambiamenti nei processi organizzativi.
Il modello proposto è articolato in più fasi.
1 La prima corrisponde alla valutazione del contesto, associata all’analisi dei bisogni e finalizzata a chiarire il potenziale della formazione in programma.
2 La seconda fase corrisponde alla valutazione degli input, ovvero alla selezione delle informazioni necessarie per la definizione degli obiettivi del programma e per la definizione delle metodologie da utilizzare.
3 La terza fase è la valutazione dell’attuazione, ovvero il monitoraggio del nucleo del processo formativo, finalizzato a mettere in luce gli elementi esterni che possono influenzare gli esiti del processo stesso e a selezionare le informazioni utili per eventuali progettazioni future.
4 La quarta fase è la valutazione dei risultati, la valutazione ex-post che ricalca la struttura dei modelli gerarchici. Propone infatti quattro livelli di risultati, ovvero il gradimento, le competenze, l’impatto individuale e l’impatto organizzativo.
Gli approcci stakeholder-based
Al fine di proporre un superamento del limite di prospettiva legata all’impresa, contestato al modello di Kirkpatrick, alcuni studiosi elaborarono modelli di valutazione partecipata, o come più spesso viene definita stakeholder-based evaluation.
Essa si fonda sul coinvolgimento di tutti gli attori di un programma di formazione all’interno delle varie fasi della sua valutazione, ovvero nella elaborazione del piano, nella raccolta dei dati e nella loro elaborazione.
Tre criteri definiscono la partecipazione alla valutazione:
1 - in primo luogo, tutti gli stakeholder devono avere un ruolo attivo, anche nella definizione degli standard minimi di riuscita;
2 - in secondo luogo, almeno un rappresentante dei gruppi di attori coinvolti deve partecipare alla valutazione, essendo pressoché impossibile un coinvolgimento di tutti gli stakeholder;
3 - infine almeno tre fasi del processo valutativo devono essere attuate con la partecipazione degli stakeholder, ovvero la fase di selezione degli indicatori di valutazione, la fase di interpretazione dei dati e la fase di utilizzo dei risultati.
I principali contributi alle teorie sulla valutazione derivanti dalla modellizzazione stakeholder-based riguardano innanzitutto la sfera dell’etica, dato che la partecipazione di tutti gli attori garantisce una pluralità di opinioni; anche la motivazione ad una implementazione efficace del processo formativo è agevolate dalla partecipazione alla valutazione.
Tuttavia, esistono dei limiti oggettivi all’utilizzo di un modello di questo tipo. Le risorse, economiche e temporali, necessarie per il coinvolgimento degli stakeholder sono senz’altro un deterrente significativo, peraltro accompagnato da vincoli operativi legati a un contesto in cui i decision maker sono poco inclini a condividere informazioni importanti con attori solitamente non interpellati nelle scelte organizzative.